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LE STORIE NAPOLEONICHE

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L'ARTISTA DEL MESE

 

 

 

 

 

 

 

 

G.F. Pidgeon 

 

Nel lavoro di ricerca sulle vite degli artisti che ci hanno lasciato dei veri e propri piccoli capolavori artistici, capita frequentemente di imbattersi in situazioni che mostrano quanto sia spesso ingrato il lavoro di incisore. Vi sono infatti tanti uomini che pur dimostrandosi dei maestri, non hanno avuto il diritto di essere ricordati dai posteri come invece sarebbe stato giusto.

Nel caso degli incisori questa sorta di ingiustizia storica è purtroppo molto frequente tanto che di nomi frequentemente presenti su medaglie importanti tanto per l’evento commemorato quanto per la loro oggettiva bellezza, non si riesca a sapere nulla.

E’ questo il caso dell’incisore britannico Pidgeon di cui non conosciamo nemmeno il significato delle iniziali che accompagnano il suo cognome: G.F..

Se l’assenza di notizie biografiche di un artista fosse inversamente proporzionale alle sue abilità artistiche, di questo incisore dovremmo sapere ogni sorta di dettaglio; invece, pur essendo l’autore di veri capolavori, da un punto di vista biografico è come se la sua vita fosse stata una meteora che passando ha illuminato il mondo senza però, al termine del suo passaggio, lasciare nulla di sé.

Ciò nonostante, è doveroso ricordare quantomeno il suo lavoro mostrando alcuni delle sue creazioni nella speranza che un giorno spunti fuori qualche informazione al momento dormiente in chissà quale polveroso archivio.

Grazie al “Biographical dictionary of medallists” di Forrer, sappiamo però un dettaglio estremamente importante ovvero che Pidgeon ha lavorato per un certo periodo alle dipendenze della Zecca di Matthew Boulton a Soho. Considerando come questo grandissimo imprenditore non facesse mai nulla per caso e tenendo a mente i nomi degli altri importantissimi artisti che si sono succeduti nelle sue officine, questa informazione ci dimostra quanto, all’epoca, il nome di questo artista fosse tutt’altro che sconosciuto.

Proprio al suo datore di lavoro è dedicato uno dei suoi migliori ritratti, quello utilizzato nella medaglia coniata nel 1819 per volontà del figlio e successore negli affari di Boulton, in occasione del primo decennale dalla sua scomparsa.

 

 

 

 

A molto tempo prima risale invece un altro suo capolavoro, ovvero la medaglia voluta dall’Highlands society per commemorare la morte vittoriosa del Generale Abercrombie nella battaglia di Alessandria del 1801. Questa medaglia, venne distribuita come una sorta di onorificenza non ufficiale a tutti i reduci del 42° reggimento del cd. “Black Watch”.

 

Molto interessanti sono poi due medaglie legate ad altre vittorie militari britanniche: quella per celebrare la riconquista anglo-portoghese della Cayenna nel 1809 con un raro ritratto del re del Portogallo in esilio: Joao VI,

 

e quella per la vittoria britannica, sempre contro i francesi, nella battaglia di Maida in Calabria nel 1806.

 

 

 

Alain Borghini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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