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LE STORIE NAPOLEONICHE



L'ARTISTA DEL MESE
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TOMAS DE SURIA
(Madrid 1761 – Città del Messico 1844)
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Questo artista è uno dei tantissimi casi di personaggi del passato di cui si è ormai persa quasi del tutto la conoscenza, pur avendo vissuto una vita fuori dal comune.
Anche coloro che possono conoscerne il nome perché lo hanno letto impresso su una medaglia commemorativa dei primi anni del XIX secolo, non possono immaginare quale personaggio si possa nascondere dietro questo nome.
Tomás de Suria è stato infatti un uomo a dir poco poliedrico in cui le innate capacità artistiche si sono fuse indissolubilmente ad uno spiccatissimo spirito d’avventura e ad un coraggio non comune.
Dal punto di vista artistico fu infatti un pittore, un disegnatore, un incisore ed un medaglista, essendo al contempo anche un vero proprio esploratore che utilizzava le proprie doti artistiche per “fotografare” su carta le bellezze paesaggistiche ed etnologiche con cui andava ad imbattere nei suoi viaggi d’esplorazione. Era nato a Madrid nell'aprile del 1761, figlio di Francisco Suria e Feliciana Lozano. All'età di dodici anni, quando le sue abilità cominciarono prepotentemente a manifestarsi, i genitori vi intravidero una possibile futura attività professionale e lo iscrissero all'Accademia di San Fernando dove iniziò a studiare la tecnica dell'incisione sotto la guida del famoso incisore di corte con Jerónimo Antonio Gil diventando ben presto uno degli allievi più dotati dell'Accademia, nonché il preferito del suo maestro.
Il rapporto che si andò a costituire fra i due fu tale che nel 1778, all'età di diciassette anni, non si fece chiedere due volte di accompagnare il suo maestro incaricato di trasferirsi nel nuovo mondo per fondare una scuola di incisione in sud America.
Già questo trasferimento, impegnativo anche ai giorni nostri, che nel suo caso fu definitivo non essendo mai più tornato in Spagna, mostra il suo coraggio e desiderio di conoscenza che saranno alla base della sua esperienza più straordinaria.
Giunto a città del Messico, trovò subito impiego ed alloggio alla Casa de la Moneda, la Zecca locale, dove continuò a seguire le lezioni del suo maestro Gil e dove cominciò ad eseguire i suoi primi lavori d’incisione tanto per la stampa che per la coniazione.
Nel 1790, la versatilità delle sue capacità nell’arte del disegno gli valsero la proposta di accompagnare l’esploratore Malaspina nella spedizione scientifica che costui stava organizzando alla volta delle coste nord occidentali del continente nord Americano.
Durante il viaggio il suo compito sarebbe stato quello di “fotografare” con le sue matite, non solo i luoghi ma anche la flora, la fauna e soprattutto le popolazioni che avrebbero incontrato così da accompagnare graficamente il diario ufficiale della spedizione realizzato da Malaspina.
Suria in realtà fece molto di più perché, pur non essendo autorizzato a compilare un registro ufficiale della spedizione, decise lo stesso di tenere un diario privato che, salvatosi fortunosamente dall’ingiuria del tempo (una parte di questo diario con i suoi disegni si trova oggi nella Biblioteca dell'Università di Yale), ci fornisce informazioni ben più interessanti e chiare di quelle presenti nei documenti ufficiali dimostrando per l’ennesima volta che lo spirito d’osservazione dei disegnatori del periodo post illuministico nella stragrande maggioranza dei casi va ben oltre la mera visione della realtà circostante l’artista.
I suoi disegni estremamente dettagliati, di persone, costumi e luoghi incontrati, gli valsero una grande stima da parte di Malaspina, che lo considerava un artista di formazione accademica e di grande abilità nel ritratto. Al suo ritorno a Città del Messico tornò alla Casa de la Moneda, dove nel giugno 1794 fu registrato come pensionato nell'ufficio incisioni.
Alla morte di Jerónimo Antonio Gil, il 18 aprile 1798, fu nominato incisore senior. Nel 1806 fu promosso alla carica amministrativa di contabile ordinario dei pagamenti di terza classe; in seguito fu impiegato anche presso l'Accademia di San Carlos e servì come segretario di varie commissioni governative.
Nel corso di oltre un trentennio, alternò lo svolgimento di incarichi amministrativi alla realizzazione di opere artistiche incisorie sia su lastra che su metallo. La sua attività si concluse nel 1834 anno in cui realizzò la sua ultima opera conosciuta.
Le sue principali medaglie sono quelle relative al periodo dell’occupazione della Spagna da parte delle truppe napoleoniche con la celebrazione di Ferdinando VII come legittimo sovrano di Spagna e d’America, pur essendo costui volontariamente in cattività sotto la protezione napoleonica.
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Alain Borghini
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