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LE STORIE NAPOLEONICHE

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ALLA SCOPERTA DI LUOGHI RIVOLUZIONARI E NAPOLEONICI

LA PARIGI RIVOLUZIONARIA

6^parte

LA RIVOLUZIONE: UN’AFFARE DI QUARTIERE…

 

 

 

 

Dopo che il mese scorso abbiamo concluso il racconto dei luoghi napoleonici e rivoluzionari scoperti nel sud della Francia, proseguiamo la narrazione raccontando un’analoga esperienza vissuta poche settimane fa nel cuore della capitale francese.

Nel corso di un breve soggiorno a Parigi, ho potuto esercitarmi in uno degli esercizi preferiti per un appassionato di storia: la geografia storica. Anni di appassionate letture, portano a conoscere a menadito nomi e luoghi di rilevanza storica senza però averne spesso una chiara comprensione da un punto di vista geografico.

Provando invece a segnare su di una pianta di Parigi i luoghi “rivoluzionari”, si scopre con grande meraviglia che la geografia rivoluzionaria si limita davvero ad un quartiere o due.

Cartina alla mano si può notare come, costeggiando le due rive della Senna, partendo dal Louvre e dal Palais Royal fino alla Bastiglia attraverso il Marais, per poi passare al quartiere latino fino al palazzo del Lussemburgo, tutto ruota intorno ad una passeggiata di un paio d’ore al massimo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Soprattutto nel momento in cui si va a vedere dove risiedessero i principali personaggi, si scopre che amici della prima ora ed avversari poi durante il terrore, fossero dei veri e propri vicini di casa. Nel giro di un paio di isolati abitavano infatti Desmoulins, Danton, Marat, Brissot etc.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A poca distanza dalle loro abitazioni si trova poi uno dei principali centri dell’intellighenzia rivoluzionaria: il Cafè Procope.

 

 

 

 

Questo luogo, ancora oggi visitatissimo e dal fascino unico, sin dai tempi dell’Encyclopedie, è sempre stato il ritrovo dei principali intellettuali del tempo anche per il semplice fatto di trovarsi effettivamente a due passi dalle case dei politici di primo piano così come delle sedi dei più importanti club politici (cordiglieri, giacobini e foglianti avevano le loro sedi nel raggio di poche centinaia di metri). La leggenda vuole che fu proprio intorno ad uno dei suoi tavoli, che Robespierre e Danton prendessero la decisione di dare il via all’assalto alle Tuilleries il 2 agosto 1792.

Se tutto ciò non bastasse, sorpresa delle sorprese, proprio di fronte all’entrata del Café Procope, dall’altra parte della strada, si trova il palazzo in cui è stato ucciso Marat per mano della bretone Charlotte Corday. Per capire come funzionasse quella vera e propria macchina bellica che era il suo giornale: “l’ami du peuple”, basti segnalare che i suoi articoli non appena usciti dalla sua fervida penna, attraversavano la strada per essere portati nella “cour du Commerce Saint’André”, ovvero nel retrobottega del Café Procope, dove si trovava la sua tipografia.

 

 

 

Un’altra cosa che davvero mi ha sorpreso è l’estrema vicinanza fra questo quartiere rivoluzionario ed uno dei luoghi più evocativi della monarchia borbonica: il Palais du Luxembourg. Forse fu proprio il contatto continuo fra il lusso spudorato di uno dei palazzi reali più sfarzosi e la dura realtà di un quartiere popolare come il cd. Quartiere latino, a portare all’esasperazione.

Del resto la stessa Bastiglia era davvero vicina a questi luoghi e, appena attraversata la Senna, si ergeva sinistra allo sguardo del popolo che da essa doveva essere sorvegliato ed intimidito.

Se la rive gauche fu quindi il vero cuore pulsante della rivoluzione, anche sulla rive droite si possono ancora oggi trovare luoghi dal grande potere evocativo. In particolar modo è il quartiere chiamato le Marais (la palude) che con la sua bellissima Place de Vosges, ci aiuta a tornare a quegli anni.

 

 

 

 

 

In questo quartiere i radicali interventi urbanistici del secondo impero, caratterizzati dai grandi boulevard voluti dal barone Hausmann e che ancora oggi caratterizzano la Parigi moderna, furono meno marcati rendendoci luoghi un po' più simili a quelli vissuti dai protagonisti di quel periodo. Partendo da questo quartiere e costeggiando la Senna dalla parte opposta al Louvre, si arriva agevolmente al Palais Royal sede non solo di Philippe Egalité cugino di Luigi XVI, ma anche nei cui giardini Camille Desmoulins incitò la popolazione parigina a difendersi dando il via alla presa della Bastiglia.

 

 

 

 

 

 

 

 

Percorrendo i suoi frequentatissimi portici, è davvero difficile immaginare che abbiano ospitato, per un breve periodo, anche la sede del club dei giacobini.

La Parigi dei nostri giorni è una metropoli modernissima e protesa al futuro ma, se con pazienza si cerca fra le sue innumerevoli pieghe, a distanza di oltre due secoli ancora oggi sa mostrarsi con i panni della Marianna rivoluzionaria che tanto ci affascina.

 

Alain Borghini

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